Il paesaggio rurale
Il paesaggio rurale in Maremma
Le vicende umane modificano il territorio e, con esso, il paesaggio: storia e geografia sono strettamente interconnesse, l'immaginario collettivo si riflette su un immaginario geografico che, così, si trova ad includere i caratteri identificativi di un territorio.
Nel Medioevo la Maremma era caratterizzata da un assetto sociale ed economico basato sulle “comunità di villaggio”, comunità di piccoli o piccolissimi proprietari che traevano le loro risorse soprattutto dalla fruizione regolamentata dei beni comuni, come boschi e pascoli, castagneti e aree di semina; la struttura del paesaggio rurale e dell'insediamento umano si fondava sul binomio castello/contado: esso era determinato dai tempi di percorrenza a piedi e dalla durata delle giornate di lavoro, per cui attorno al borgo murato si sviluppavano la coltura intensiva dei domesticheti arborei, quindi i seminativi cadenzati da querce e delimitati da siepi e, più distanti, i boschi.
Simone Martini - Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi (dettaglio) |
Da allora paesaggio rurale maremmano ha vissuto tre grandi cambiamenti che hanno profondamento inciso sugli assetti sociali, economici ed ambientali del territorio e, quindi, sul paesaggio:
- La Dogana dei Paschi;
- L'appoderamento otto-novecentesco;
- La Riforma agraria dell'Ente Maremma.
L'imposizione da parte di Siena, tra il XIV ed i XV secolo, della Dogana dei Paschi - una sorta di affitto di tutte le risorse di pascolo al bestiame brado e/o transumante - portò da una parte all'abbandono dei terreni con conseguente dissesto dei suoli, soprattutto in pianura, e al collasso economico di molti villaggi e conseguente spopolamento, dall'altra produsse il rafforzamento del sistema castello/contado, alla formalizzazione del sistema dei campi chiusi con l'istituzione delle Bandite e a forme di latifondo mezzadrile con unità poderali molto grandi.
Foto B. Di Stefano |
Gli assetti dell’Impianto
medioevale sono oggi visibili nei centri murati (in pianura limitati
ai centri murati di Paganico e Orbetello e alla città di Grosseto) integrati con mosaici agrari complessi, estese superfici boscate in prossimità degli abitati, su cui talvolta gravavano diritti di “uso civico”, e le folte siepi alberate dei “campi chiusi”.
La fase dell'Appoderamento otto-novecentesco introduce le prime forme di appoderamento mezzadrile secondo il sistema di fattoria.
Nelle zone di fondovalle o di pianura tale processo è accompagnato da processi di bonifica idraulica. La pianura costiera è scandita dai canali della bonifica e la maglia poderale assume un ordine geometrico dei campi, con seminativi rettangolari, stretti e lunghi, con una dotazione vegetazionale priva di elementi verticali (siepi e alberi isolati), e gli unici elementi vegetali che connotano la pianura sono i filari a pino e cipresso lungo i viali di accesso alle fattorie storiche (la Badiola, la tenuta granducale di Alberese, ecc.).
La collina è caratterizzata invece dalla presenza di colture alberate (oliveti e vigneti) e di bosco (leccete) alternato a seminativi e/o prati-pascoli generalmente organizzato nella maglia dei “campi chiusi” o dei “prati pascoli con alberi isolati e a gruppi”. Il sistema di fattoria consente alla grande proprietà di strutturare i centri economico-amministrativi dei loro possessi all’interno dell’antica maglia castellana (ad es. i castelli/fattoria di Porrona, Castiglioncello Bandini, Triana, Montepò, Marsiliana, ecc.).
La Riforma agraria dell'Ente Maremma degli anni ’50 del XX secolo completa, attraverso la colonizzazione del territorio, l’opera di bonifica: con essa si espropriano più di 100.000 ettari a oltre 600 proprietari per distribuirli a 9000 assegnatari. Gli assetti della riforma agraria sono visibili per lo più in pianura con il sistema insediativo basato sul tipico “appoderamento a nuclei” (fabbricati allineati lungo le strade e avvicinati ai confini comuni dei fondi in modo che risultino a gruppi di due, tre o quattro poderi), una viabilità strutturata secondo una maglia geometrica quasi ortogonale di strade poderali ed interpoderali e l’impianto di fasce frangivento di eucalipti o pini.
Mosaico dell'appoderamento dell'Ente Maremma lungo la direttrice Grosseto-mare |
L'attuale paesaggio rurale maremmano è la risultante di quei cambiamenti, in particolare dell'appoderamento otto-novecentesco nei rilievi e nelle pianure di antica bonifica e dell'appoderamento dell'Ente Maremma nei terreni alluvionali della bonifica del '900.
I caratteri identitari del paesaggio oggi sono:
- Le città arroccate, circondate da prossimo da orti, oliveti e piccole vigne e, più lontano, da estese superfici boscate;
- il sistema dei campi chiusi, le folte siepi alberate, i vecchi impianti di oliveto;
- gli incolti e le coltivazioni estensive a cereali, oleaginose e pascolo;
- i cavalli e le mucche dalle lunghe corna;
- la fitta macchia mediterranea;
- i colori.
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